Pochi giorni di vacanza.
Qui sotto il link alla mia pagina delle recensioni libri su Anobii, tra gli ultimi letti diversi sul 77, e poi di tutto un po'.
Keep on rockin!
http://www.anobii.com/01a75e73900254b279/comments?public=0
mercoledì 25 aprile 2012
lunedì 16 aprile 2012
Please allow me to introduce myself....
Il Tempo non aspetta
nessuno, il nome del mio blog, è il titolo dell'ultima traccia sulla prima facciata
dell'Lp It's Only Rock'n'Roll dei Rolling Stones.
E' l'ultimo 33 giri che
ancora posseggo in vinile.
E' il primo 33 giri che ho
comprato in vita mia.
Ottobre 1974, uno dei primi
giorni di scuola, IV ginnasio al liceo Manzoni, Milano
Sulla strada che da scuola
arriva alla fermata del tram, in via Cesare Correnti, c'era un negozio di
dischi e strumenti musicali, non c'è più da molti anni.
L' Lp degli Stones lo vedo
li e lo compro subito, è appena uscito.
L'informazione musicale
viaggia attraverso il passaparola e Ciao 2001, non esiste quasi altro, poco
rock sulla radio Rai: Per Voi Giovani e Popoff.
Ma si sapeva lo stesso tutto
quello che serviva, nessun deficit d'informazione.
Certo gli Stones erano già
in fase calante, ma per me erano il massimo, e in parte lo sono ancora.
Time waits for no one tra
l'altro non è un classico pezzo degli Stones, è un po' troppo leccato, la
chitarra è quasi da Santana.
Ma la suggestione fu totale
quasi 40 anni fa e anche adesso il ticchettio di Charlie Watts all'inizio mi da
i brividi.
E così, visto che il tempo
non aspetta nessuno, neanche me, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa.
Solitudine e il Narcisismo è
il sottotitolo del blog: ci si sente soli anche vicino alle persone che si
amano e il narcisismo non è una scelta.
Qui scrivo quello che ho
voglia, quando ne ho voglia.
Buon viaggio.
giovedì 5 aprile 2012
NOSTALGICO!! Un pesante insulto personale.
Da ragazzi definire qualcuno
un "nostalgico" era un insulto venato di presa per il culo, ed era
giusto così.
Politicamente inquadrava il
fascista tipo, neo o storico, che considerava il ventennio criminal-cialtrone
l'età d'oro della storia nazionale.
Invece a livello umano poi
chiunque da ragazzo si guardi indietro è un po' coglione: cosa devi
rimpiangere, l'infanzia?
Ma oggi, a 50 anni e passa,
ha ancora senso usare la definizione di nostalgico come una ramazza?
Soprattutto poi se detto da
un altro attempato signore?
Negli ultimi decenni si sono
affermati una serie di modelli-icone di ragionamento e affermazione personale
avvitati sul mito della virtù della giovinezza e conseguente mancanza di
memoria.
Un rimasticamento ottuso di
idee vitalistiche e new age ha messo su un piedistallo il Qui & Ora come
unico orizzonte per saggio, anzi per il trendy & cool.
Come se non importasse il
come ci si è arrivati al Qui & Ora, come se la meravilia di ogni giorno
dovesse farci rinascere con una colossale amnesia su chi effettivamente siamo.
Cogli l'attimo ha perso il
suo senso originario per significare invece: "butta via la tua storia
personale e rinfrescati alito e ascelle col novissimo che avanza".
Questo gioco al massacro
della memoria si è trasformato in un annichilimento e disconoscimernto della
propria esperienza personale e collettiva.
E così un po' tutto è
diventato "nostalgico", a partire dalle cose serie, tipo l'analisi
politica, fini ai gusti personali, tipo il rock o leggere libri cartacei.
E' certamente vero ad
esempio che la musica rock è diventata marginale nel panorama culturale, ma
cosa devo farci se ci sono cresciuto insieme?
Ascoltare rap di Quarto
Oggiaro ( o di Amburgo)?
Fingermi giovane
appassionandomi a qualche scalzacane della provincia americana che ulula come
un castrato infelice?
Mi sono formato nel tempo e
col tempo, non rinasco nuovo ogni giorno.
Quando la sbandierata
modernità contro tutte le nostalgie si definisce soprattutto nell'usare un tablet,
sempre comunque mettendo gli occhiali perché la vista si è abbassata, e peggio
di qualsiasi ragazzino per evidenti motivi di invecchiamento cerebrale.
Oppure si è moderni quando
ci si interessa di cucina, l'ultima frontiera del maschio rincoglionito?
Oppure si è assolutamente
anti-nostalgici quando si è convinti che la libertà - rivoluzione si conquisti
con un Tweet invece che con sangue & sudore & lacrime?
L'Italia invecchia, noi
invecchiamo, io invecchio, e tutte le cagate a sostegno del non sentire l'età
anagrafica ma rompere il cazzo a tutti con "dentro mi sento un
leone", restano quello che sono sempre state, cagate, appunto.
C'è una parte di noi che
invecchiando si sviluppa acquisendo nuove e magnifiche esperienze, che so,
crescere i figli ad esempio.
Ma una grossa parte di noi
si perde, o al massimo resta lì, nella nostra storia personale e collettiva,
nel passato.
Non si tratta di rifarsi
all'età d'oro, alla dorata giovinezza, ma di riconoscere le fasi della vita.
Quando il pensiero,
raramente, si fa largo in mezzo ai casi della vita quotidiana per prendersi un
respiro, a cosa pensate?
A un concerto rock di 30
anni fa o a quando prenderete il sole in carrozzella con la badante tra meno di
30 anni nel futuro?
Nostalgico un par de
ciufoli, casomai realistico.
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